IL MISTERIOSO SITO DEL PROF. GIUSEPPE FASSARI

Il fato dell'uomo nel tempo e nell'immaginario

Intorno alla crisi

Intorno alla crisi-poesie di G. Fassari

Tutti nella vita scrivono qualcosa di personale, delle poesie per esempio, su un taccuino segreto, sul diario scolastico, su un quaderno, sulla parete di una classe scolastica, sul proprio cuore… è la vita stessa a indurre questa disposizione dell’anima. Gli argomenti ricorrenti sono sempre quelli, la vita, l’amore, il tempo ecc. Spesso le si scrive in momenti non neutri ma intensi, di gioia o di delusione. Per alcuni è un modo di sfogarsi, di esprimere se stessi, per altri un modo di essere.

Per me un po’ tutto questo. Ci fu un periodo in cui scrivevo molte poesie, cosa che ormai avviene di rado. Non per mancanza d’ispirazione ma forse perché strada facendo ho trovato altri modi, altri sentieri attraverso cui esprimere il mio essere e il mio sentire. Penso che alcune siano belle, non so se oggi le riscriverei e se allo stesso modo. Fatto è che le ho scritte e alcune di loro sono qui.                                                

Leggetele per quelle che sono, frammenti, momenti di vita transitori o la cui coda si è estesa fino ad oggi. Potreste riconoscervi, ricordarvi com’eravate, commuovervi, gioire o restare indifferenti.

Bimbo di Somalia

Angel_cries-1 Intorno alla crisi

Bimbo di Somalia

Succhia il magro petto

di una madre ormai morta

il piccolo ricciolo

in quell’afa incandescente

intrisa di sabbia rossa

dove anche il rinoceronte stanco

rinunzia alla sua carica contro nemico invisibile.

Aleggia la morte con denti enormi affamati

la pancia incinta

da parti infiniti

in quelle terre piagate.

Bimbi smagriti già vecchi

le fronti venose,

le ossa sporgenti

come artigli d’aquila tronca d’ali,

lo sguardo perso,

bimbi…

bimbi di Somalia,

bimbi di terre povere,

di mondi defecati,

bimbi… di tutti

dell’opulento ciccione vorace

del ricco calciatore

della massaia scontenta senza il visone,

bimbi di tutti…

…di tutti noi…

della madre abortiva

dello studente stanco…

bimbi di tutti…

miei…

bimbi con cui dovremo spartire

l’affetto delle nostri madri

la fragranza del nostro pane

il calore delle nostre vesti

…per non sentirci ladri.

(1992)

Arrivederci

Ogni tanto qualcuno se ne va

la sua fine ci sfiora pelle e cuore

ché la vita testarda va avanti…

poi un giorno tocca a noi

e il nostro spirito

bruciante e presuntuoso

si augura

che almeno un attimo

la vita impellente possa fermarsi

a porgerci un piccolo saluto.

silhouette-cavallo-corsa Intorno alla crisi

Corri

Corri cavallo impazzito, ribelle e selvaggio

calpesta l’acqua,

alza le bolle sotto i tuoi zoccoli

fletti le ginocchia ed impennati verso il cielo…

ruota la tua criniera come frusta

e spicca il volo,

vinci la gravità… e alzati leggero… 

nitrisci

fai compagnia ai gabbiani e alle creature dell’aria.

Portami con te

dove la leggerezza è virtù.

Umana mongolfiera

Volare… essere pesante…

tentare di volare anche se si è pesanti.

Essere pesanti ma desiderare di volare.

Andare in alto

alleggerirsi dalla zavorra

e non desiderare più di scendere al suolo.

Per te

Per te squarcerò la ragnatela e sniderò il ragno

metterò terriccio umido di bosco

e innaffierò ogni alba…

mi sostituirò alla rugiada

e il nettare mi cercherà… per farsi miele.

Il mio cuore aumenterà… l’aritmetica di un minuto

risuonando con i tamburi

di nera tribù’ primitiva.

L’indigeno profondo reclama

terra e piante

e caccia e fuoco.

Per te

l’indigeno danzerà… al fuoco.

Il fuoco

ha bruciato la ragnatela.

Tempesta in volo

Gabbiano ferito

maestro di volo battente

scolaro di aquilone planato

le piaghe che porti

come medaglie

son fiere di lotte furiose

col vento ribelle

che nel nulla ti porta.

Intorno alla crisi-poesie

Sorriso

Nasci sorriso nel mio cuore

diffondi i tuoi tentacoli eburnei

nello spazio

se puoi

fai dimora e ristoro

sulla mia bocca.

Intorno alla crisi-poesie

Chi sei?

Difficile prender sonno

quando qualcosa ti arrovella l’anima. 

Il riposo ti respinge e suo desiderio è solo quello di domarti

silenziosa fredda compagna dai tanti nomi.

Non vuoi delimitarti,

ti dimeni come una serpe nel sacco,

sibili, confondi…

insidiosa ed infida…

I tuoi approdi incerti

nascondono umori scivolosi e traditori…

talvolta divieni calda, discorsiva,

quasi seducente

veicolo di contatti profondi e pieni

fucina di cambiamenti e nuovi traguardi.

Chi sei tu?

Tormenti le anime più sensibili,

proponi quesiti senza risposta,

togli speranza

inviti all’Olimpo degli dei

ne fai gustare il nettare dolce di fiele amaro…                                                    

Tu…  esclusiva per pochi eletti.

Dammi un bacio

e passa altrove,

lascia

blanda cicatrice di dolore

perché conosco i tuoi aromi

le tue spinte i tuoi porti.

Assopisciti all’altare del quotidiano compromesso

tra l’uomo che anela la vita e la vita che non ha a cuore l’uomo.

Amali ambedue e falli proseguire.

Mai dimenticare

Anche quando si è forti ed invincibili

anzi proprio allora

è bene

ricordare la propria debolezza…

…ed accettarla come compagna di viaggio:

ci aiuta a non farci mai perdere

il senso vero della nostra umanità.

Intorno alla crisi-poesie