Il sipario
Il sipario-racconto di G. Fassari
Da giovane era stato un idealista vegetariano col pallino dell’oriente; poi negli anni ‘60 il boom economico lo aveva coinvolto e con le sue qualità aveva scalato tutti i gradini dell’azienda fino a diventarne il capo.
Al motto giovanile: “I soldi non sono tutto!” aveva sostituito quello della maturità: “Il business e suo figlio, il denaro, sono tutto!”

I bambini sono curiosi e, anche se con apprensione, guardano sempre oltre una tenda: cosa ci sarà dietro?
“Uomo, dove corri? La tua vita batterà ancora, al sipario del duemila?”
“Brutta vecchia!” ribatté lui contrariato.
Riprese a correre.
Era il luglio 1999 e ciò lo aveva scosso nel profondo delle parti più fragili e irrazionali del suo io, dando la sveglia all’insicuro pauroso ch’era in lui.
Vedeva nell’alba del duemila un radicale cambiamento nell’ottica della esistenza umana, la materializzazione di paure, di dubbi sul futuro, che sul suo animo avevano una effetto devastante, destinato a crescere ogni volta che pensava alle profezie di disgrazia e crepuscolo. A tratti, pensandoci, la sua razionalità e la sua lucidità si sgretolavano e la vecchia di quel dì di luglio s’impadroniva di lui.
Per questo da quel giorno si era dotato di ogni “sicurezza”.
Aveva collocato nel prato di casa un rifugio antiatomico attrezzato per un continuo screening medico del suo stato di salute e un nucleo informatico con tutte le informazioni utili per la sopravvivenza. Che ne poteva sapere lui se all’alba del nuovo millennio la catastrofe avrebbe assunto l’aspetto di una malattia, di una crisi nucleare, di un collasso dell’informazione o che altro?
I giorni passarono velocemente e quella vecchia era sempre nella sua testa…
Finalmente
Così arrivò il 31 dicembre del 1999.
Nel rifugio presero posto lui, la moglie e i figli mentre l’amante e la figlioletta si sistemarono in un locale attiguo. Più in là nella sala medico informatica alloggiarono medico ed esperto informatico, dichiarati omosessuali. Lui, il capo, fece l’amore con la moglie e un po’ con l’amante; indi giocò con i figli, ma si sentiva sempre più ansioso.
Allora fece una visita medica e un esame di coscienza. Così arrivò l’ultimo minuto: l’orologio ticchettò 50 secondi, 40, 20, 10, 5, 4, 3, 2, 1… 0… è il 2000!
D’un tratto si udì un terribile boato come se la roccia che ospitava il rifugio si frantumasse e la luce se ne andò…
Il buio si riempì delle parole di quella vecchia: “Uomo, dove corri? La tua vita batterà, al sipario del duemila?”
Ma ormai quell’anno era arrivato e la paura come d’incanto s’era dissolta.
“Il business e suo figlio, il denaro, sono tutto!” fece capolino nella sua mente ormai libera.
Tutto il gruppo a quel punto risalì alla luce rassicurante della superficie.
(G. Fassari scritto per “Sette” – Su “Fine millennio”)
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