I vettori
I vettori e i sistemi di riferimento.
Su un pullman il passeggero seduto davanti a noi è fermo, dal nostro punto di vista. Giù, dalla strada invece una persona vede che il passeggero, insieme al pullman, si sposta. Il movimento quindi è relativo perché cambia a seconda del punto di osservazione che si sceglie per descriverlo.
DEFINIZIONE: un corpo è in movimento (o in moto) quando la sua posizione cambia nel tempo rispetto a un punto di osservazione scelto come riferimento.
Per descrivere tale moto servono: un metro per misurare la posizione del corpo, uno strumento, l’orologio per misurare lo scorrere del tempo, un sistema di riferimento rispetto cui misurare le posizioni.
Un sistema di riferimento è formato da – un punto fissato (origine O) del sistema di riferimento, – uno o più assi cioè rette orientate che passano per l’origine con le rispettive unità di misura.
Per descrivere certe grandezze fisiche non basta indicare il loro modulo (cioè il valore con l’unità di misura) ma bisogna anche specificare la loro direzione e il loro verso.

Grandezze vettoriali
Le grandezze di questo tipo si chiamano grandezze vettoriali o semplicemente vettori.
Per rappresentare un vettore si usa un segmento orientato cioè una freccia che ne descrive sia il modulo (intensità) sia la direzione cioè la retta su cui giace la freccia sia il verso indicato dalla punta della freccia. Le grandezze vettoriali si indicano con una freccetta sopra il simbolo es. A.
Sono invece scalari le grandezze per le quali è sufficiente specificare un numero con la relativa unità di misura, es. massa = 20 kg, età = 30 anni, area= 2 m2 ecc.
Per rappresentare un corpo che fa più spostamenti si deve fare un vettore complessivo che si ottiene con vari metodi quali regola del parallelogramma e punta-coda.