Omeostasi e malattia
Omeostasi e malattia sono concetti in stretta relazione.
In un essere vivente, come l’uomo, l’omeostasi è la capacità naturale di mantenere uno stato di equilibrio interno delle proprietà chimico-fisiche come la temperatura corporea, il pH del sangue, il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la concentrazione di glucosio nel sangue (o glicemia) ecc.
Se l’omeostasi funziona male si ha uno squilibrio omeostatico e si hanno diverse malattie come il diabete, l’ipertensione (pressione troppo alta del sangue) ecc.
Invecchiando diventa più difficile mantenere l’ omeostasi.
Il nostro corpo affronta migliaia di cambiamenti al secondo e recupera velocemente il suo equilibrio.
mancata omeostasi —> malattia
La regione del cervello più importante per il mantenimento dell’omeostasi è l’ipotalamo (regola la fame, la sete, la pressione ecc.)

Un esempio importante è l’omeostasi del glucosio nel sangue (glicemia: circa 100 mg/dl): una sua alterazione causata da un cattivo funzionamento del pancreas con scarsa produzione dell’ormone insulina determina la malattia diabete.
L’omeostasi della glicemia, infatti, è operata principalmente dall’intervento di due ormoni pancreatici con azione opposta: l’insulina che l’aumenta e il glucagone che la diminuisce.
Essi lavorano a seconda delle necessità dell’organismo in modo tale da mantene la glicemia entro intervalli fisiologici visto che il glucosio è così importante per il nutrimento di vari organi e soprattutto del cervello.
Ad esempio dopo un pasto ricco di dolci la glicemia s’impenna ma il pancreas rilascia insulina nel sangue che fa abbassare gli zuccheri.
In caso contrario, se la glicemia è troppo bassa il glucagone entra in azione, portando glucosio nel sangue dai vari depositi e innalzando gli zuccheri nel sangue.