IL MISTERIOSO SITO DEL PROF. GIUSEPPE FASSARI

Il fato dell'uomo nel tempo e nell'immaginario

Le leggi di Mendel

Le leggi di Mendel si devono all’abate boemo Gregorio Mendel (1822-1884), considerato il fondatore della genetica.

Mendel non sapeva niente del DNA e dei cromosomi, ma aveva intuito l’esistenza di “fattori ereditari” che si trasmettevano dai genitori ai figli. Fu autore delle famose tre leggi della genetica che spiegano come si trasmettono i caratteri ereditari.

I legge di Mendel (o dell’uniformità degli ibridi)

In Genetica è fondamentale l’uso dell’incrocio in cui possiamo prevedere e seguire i risultati della fecondazione indicando fenotipi e genotipi.

Facciamo un incrocio  :   

               piselli gialli piselli verdi

 P                   GG     x       gg

gameti          G                g

F1                    Gg           100%  gialli   

(P indica i genitori, in inglese Parents, mentre F1 indica la prima generazione cioè i figli, x si legge “per”)

Si tratta della prima legge di Mendel (o della dominanza) che dice che in un incrocio tra individui che sono diversi per un carattere (ad esempio il colore dei piselli) i figli saranno tutti uguali e col carattere dominante (nell’incrocio suddetto tutti gialli).

Gli individui della Favranno però un genotipo Gg cioè saranno eterozigoti o ibridi a differenza dei genitori che erano GG cioè omozigote dominante e gg cioè omozigote recessivo.

II legge di Mendel

Che fine ha fatto il carattere recessivo cioè il verde? E’ scomparso per sempre?

Mendel nella seconda legge (o della segregazione) vide che incrociando tra loro gli eterozigoti o ibridi Gg (quelli ottenuti nella F1) aveva come risultato il 75% col carattere dominante cioè giallo e il 25% col carattere recessivo verde (gg). Infatti il gene recessivo g combinandosi con un altro g dava gg con la ricomparsa del carattere verde che aveva saltato la prima generazione.

                piselli gialli        piselli gialli

 P                  Gg          x         Gg

gameti         G,   g                  G,  g                                      

si hanno quattro combinazioni

F1              GG           Gg              Gg                gg       

      75% sono gialli                  solo 25% sono verdi

Nelle malattie genetiche spesso il gene “cattivo”, cioè che dà la malattia, per fortuna è recessivo. Nel caso della talassemia (il gene “cattivo” si indica con t) o anemia mediterranea (frequente in Sicilia: il sangue contiene un’emoglobina non funzionante), dal matrimonio tra eterozigoti cioè tra  Tt e Tt (i cosiddetti  “portatori sani”) ci si aspetta, in base alla seconda legge di Mendel,  il 25% dei figli con la malattia.

III legge di Mendel

Nella terza legge della genetica (detta dell’indipendenza) si vede come ogni gene (allele) si trasmette indipendentemente dall’altro; per esempio incrociando piselli gialli e lisci cioè omozigoti dominanti con piselli verdi e rugosi  si ottengono tutte le combinazioni nella proporzione di 9/16 gialli e lisci, 3/16 gialli e rugosi, 3/16 verdi e lisci e 1/16 verdi e rugosi.

Si nota che compaiono combinazioni del tutto nuove ad esempio giallo si è combinato con rugoso e si è quindi comportato indipendentemente dal liscio.

Oggi sappiamo che non tutti i geni si comportano come pensava Mendel in quanto si possono avere  altri casi come

La dominanza incompleta.

Quando i due geni si manifestano entrambi nella F1 così da dare un carattere intermedio.

L’esempio più noto riguarda la pianta Mirabilis jalapa (più nota come “Bella di notte”). Incrociando tali piante con fiori rossi con bianchi, ci si aspetterebbe che  tutti i figli nascano dello stesso colore in base alla prima legge della genetica.

Invece nasceranno tutte piante con fiori rosa (eterozigoti) cioè con un fenotipo intermedio, né rosso né bianco. Non c’è un gene più forte ma ambedue collaborano per dare un carattere nuovo, il colore rosa. 

La codominanza

In  certi casi possono essere presenti più di due forme di un gene; si hanno perciò alleli multipli che derivano da differenti mutazioni dello stesso gene.

Negli esseri umani si hanno tre alleli (A, B e 0) che possono determinare i quattro principali gruppi sanguigni (A, B, AB e 0).       

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