IL MISTERIOSO SITO DEL PROF. GIUSEPPE FASSARI

Il fato dell'uomo nel tempo e nell'immaginario

Le distanze in astronomia

 Le distanze in astronomia: l’universo ha dimensioni enormi, così grandi da non poter essere definite con le unità di misura che usiamo per le distanze sulla Terra, perché bisognerebbe utilizzare numeri con moltissime cifre. Sarebbe veramente difficile!

Dopo il Sole, la stella più vicina è Proxima Centauri che dista 39.924.170.880.000 chilometri, quindi a quasi quarantamila miliardi di chilometri. 

Numeri troppo grandi, in effetti. Per questo gli astronomi usano specifiche unità di misura.

Le distanze in astronomia sono quindi, in ordine crescente:

l’unità astronomica (U.A.) è la distanza media TerraSole (circa 150 milioni  km); questa unità viene utilizzata soprattutto per le distanze fra corpi del Sistema Solare. Così Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, è per esempio è a 0,38 U.A., la Terra a 1 U.A. mentre Saturno a 9,53 U.A.;

– l’anno luce (a.l.) è la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un anno. Considerando che la velocità della luce è di circa 300.000 km/s, 1 a.l. corrisponde a circa 9,46 .1012 km cioè circa 9.460 miliardi di chilometri; questa unità viene utilizzata per esprimere le grandi distanze delle stelle e delle galassie;

– il parsec (pc) è l’unità preferita dagli astronomi, utilizzata per le grandi distanze: equivale a 3,26 a.l. e si usa per le distanze di stelle, galassie e corpi celesti lontani.